venerdì 3 settembre 2010

Zanzuitt

Azzeruolo, Lazzeruolo, Crataegus azarolus.......zanzuitt.

Grazie alla zia Luisa inconsapevole sostenitrice della biodiversità: "Ho qui una piantina da darti. Guarda che l'è un zanzuitt:diventa un bell'albero, ma non gigantesco e poi fa i frutti e sono buonissimi."

In realtà non era la prima volta che la zia mi cacciava un zanzuitt; anche quello diligentemente trapiantato, anche quello ha fatto i frutti: per abbondanza abbiamo tentato con scarso successo una marmellata, eravamo giovani e irresponsabili.
Il primo è morto, segue pausa decennale, arriva il secondo, anche la zia muore e quest'anno per la prima volta arrivanoi fruttini rossi del secondo.

Ho appena finito di raccogliere gli ultimi. "Non mi freghi più, niente marmellata stavolta" dice mia moglie. E ha tutte le ragioni.
Ce li pappiamo di sera con gran dispendio d'energia nell'operazione manuale di spelatura e successiva laboriosa separazione oro-dentale polpa-semini.

Tutto ha inizio con lo zio, ingegnere vero e di vecchio stampo, uscito da via del Politecnico. Ogni volta che mangiava frutta sputava i semi nel giardino della villetta, che piano piano si è trasformato in selvaggio orto botanico. Alla definitiva dipartita dello zio, la zia non ne ha tradito lo spirito anche se sul corpo nessuno di noi ci giura: per cui il giardino non ha perso vitalità, anzi.

Per noi restava da dirimere la questione del nome italico della fatidica pianta. Nei tempi bui pre-internet non c'eranoche polverosi libri di botanica e la rete delle tue conoscenze. Sul polveroso, vista l'allergia agli acari, meglio non indugiare. E qui interviene l'amico di famiglia, un altro ingegnere vecchio stampo, che, appena lasciata la via di cui sopra, ha imboccato via della Conciliazione, per uscirne con titolo onorifico, grazie al contributo dato alla riuscita economica di un Anno Santo del secolo breve. Insomma non un vero ingegnere, ma un "ingegnemas". Sua versione onomastica: "Sì, sì ga l'avevi anca mi in giardin, l'è quelca sa dis un grataku (metteteci la dieresi sulla u)". Inutile dire che amava la celia e che non ha mai avuto il codice fiscale.

Mio padre conferma la presenza del zanzuitt nel giardino dell'ingegnemas, pleonastico parlare dei suoi dubbi sul nome (mi raccomando non omettete la dieresi sulla u). Aggiunge che per gustare al meglio il fruttino rosso "...devi raccoglierlo da terra, altrimenti, oltre a pungerti (la pianta è una rosacea e le sue spine sono lunghe sei- sette centimetri), rischi di rovinarti la bocca con un frutto aspro."

Passano le settimane, le indagini proseguono con ritmo stanco e neppure l'altro zio, ingegnere pure lui (che palle!), ma appartenente alla categoria degli "ingegnevas", riesce a dare una risposta esauriente, anzi, proprio per non tradire la categoria, non ne dà alcuna. Meglio non rischiare, meglio non tirarsi qualche grana addosso che disturbi il tran-tran garante dell'imminente pensione.
Finalmente il cerchio si chiude grazie a una visita della zia Luisa: "Tò l'azzeruolo, ma allora lo hai trapiantato. Bravo Carlo". Insomma bastava chiederglielo subito.

Subito dimenticato, la curiosità per il nome italico è ritornata puntualmente al maturare dei frutti della seconda pianta. La zia non c'è più e una semplice googolata ha sostituito il lento ritmo domanda-risposta e ammenniccoli vari dipanatosi in svariati incontri.

mercoledì 21 aprile 2010

Brao!

L'altro sabato, una giornata di sole dopo tanto freddo e buio, ci stavamo gustando l'ora d'aria settimanale seduti a un bar sulle sponde del naviglio. Ma ecco che arriva lui a guastarci il pomeriggio.

"Ti prego non incrociare il suo sguardo sennò finisce come quella notte nella sala d'aspetto del pronto soccorso dove, in attesa che finissero la vista a mio padre ansimante, mi sono dovuto beccare la filosofia di vita di un tale che ama vestire country, eppoi tu ce li hai là spesso in ufficio durante la settimana, non vorrai lavorare anche al sabato".

E così ci concentriamo sugli aerei che sfrecciano sopra le nostre teste in fila per la Malpensa. Non c'è verso però, è coinvolgente nonostante non si voglia incrociare il suo sguardo:

Francescooo c'hai lì una carabina? o no!. No sai perchè da qui la prendo, o no! Sì, sì, da qui la prendo, perchè non è distante, o no! è lì la vedi sull'altra sponda, no perchè se c'avevi la carabina .................Battistaaaa, è lì, o no! se metti giù la mano la prendi, o no!

Insomma, c'è una coppia di papere che ha fatto il nido sulla sponda opposta e l'anima del bracconiere salta sempre fuori da noi limitrofi al ticino, anche quando si esce di senno. Il Battista sta sulla sponda giusta, abita lì e le papere hanno fatto il nido nel suo territorio. Ma c'ha novant'anni e se si sporge troppo, cioè, se mette giù la mano, rischia che lo troviamo alla darsena due giorni dopo. Non può rischiare, deve curare la moglie che ne ha ottantanove e il bastone che se lo appoggia male si trova anche lei a fare l'happy hour alle colonne di San Lorenzo.
In quella passano tre nord africani in bici:

Ah, ma io li curo eh! o no! No perchè il mio sio (zio) c'ha le galline lì su e se li becco, o no!, c'ho là la carabina, o no!, no perchè io sono brao neeeè, ma se mi pestano i piedi, o no! ci sparo io con la carabina, o no!.....

E intanto controlla per la centesima volta il lucchetto della sua bici, che è lì da parte a lui. Ci spostiamo sulla panchina per prenderci ancora un po' di sole e lui si siede da parte a me, dopo aver fatto pulizia volontaria ai tavoli del bar. Gli faccio notare che le papere sono due:

c'hai lì una carabina? o no!. No sai perchè da qui la prendo, o no! Sì, sì, da qui la prendo, perchè non è distante, o no! è lì la vedi sull'altra sponda?, no perchè se c'avevi la carabina. Ma sono una o due? o no!, perchè io da qui le prendo, è vicino, o no! Ma sono una o due? No perchè io non ci vedo tanto bene. o no!......

Prende la bici, attraversa il ponte e va a controllare se sono una o due. Torna....cambia argomento:

Francescoooo sai come mi chiamo io di cognome? o no!
" Al su no! (non lo so!)"
Proa a indovinare dai. o no!.........Sve, Sve, Sve........Svede, Svede.....
" Svedesi! " (nome di fantasia)
Brao! (come per dire: Vedi se ti impegni ce la fai anche tu, nonostante tutto!)........Io vengo dalla Svessia sai? o no!, c'ho i cugini in Svessia, o no! qualcuno si chiama Svedese qualcuno Svedise, io Svedesi (come per dire: sono l'unico doc). o no!

Il sole si sta abbassando inesorabilmente, passa l'ennesimo aereo e l'ennesimo pensionato in bici che saluta il nostro pazzerello. Il Battista e la moglie si ritirano, comincia a fare un po' freschino. Il pazzerello prende la sua di bici e se ne va a controllare le galline del suo sio. Le papere volano via e ce ne andiamo anche noi.

Bella giornata. O no?